Gin & Tonic
Once Upon A Time...
(e se hai fretta...) storia.doc

In principio fu la musica
erso la fine del 1996, Doriano (una chitarra mai sufficientemente silenziosa) e Alessandra (una voce squillante dagli inaspettati guizzi soul-blues) decisero che il mondo non poteva andare avanti senza i Gin & Tonic. In effetti, se essere musicisti pazzi scatenati � divertente in due, figuriamoci come pu� esserlo insieme a qualcuno che la pensi come te... si trattava quindi di trovare almeno un batterista e un bassista. Per il batterista non c'erano problemi: Marcello, un caro amico di Doriano fin dai tempi universitari, sembrava la persona adatta, sia come carattere (una specie di frullatore dal moto perpetuo; d'altronde, i batteristi devono essere un po' matti), sia come "stazza": un batterista a due ante, per intendersi. Tra l'altro, Marcello fu subito entusiasta di trasformare quelle che con Doriano nei tempi passati erano state solo occasionali session in qualcosa di pi� serio e appagante. Per il bassista, invece, i problemi c'erano, anche perch� era il bassista a non esserci... conoscete forse un bassista voi? S�? E perch� non ce lo avete detto prima? Non pensavamo che i bassisti fossero cos� rari! Comunque, la fortuna ci venne in aiuto, almeno per quel periodo, perch� Nicola, cognato di un'amica di Alessandra era, guarda caso, un bassista, e per giunta musicalmente disoccupato! L'unico piccolo problema era che svolgeva due professioni e aveva anche due figli piccoli... come dire che gli restava solo il tempo per dormire... comunque, accett� volentieri di incontrarsi con noi per una jam session di prova.

La prima session
u cos� che il 21 Dicembre 1996, complice la sala prove Le Risonanze, Doriano, Alessandra, Marcello e Nicola fecero la loro prima session insieme. Non molto chiare le idee iniziali sul genere musicale da perseguire per costruire un repertorio, ma certamente le idee chiarissime fin da subito su come suonare insieme: cover, prima di tutto, perch� meno impegnative e pi� facili da "vendere" nei locali, e poi niente perdite di tempo su arrangiamenti improvvisati di pezzi che partono non si sa come e non si sa neppure come andranno a finire; piuttosto, il desiderio di fare le cose con seriet� e, per quanto possa permetterlo un hobby, con professionalit�. La prima jam session gett� le basi per qualcosa di terribilmente coinvolgente: persino l'impegnatissimo Nicola, che aveva detto chiaramente che non voleva prendere un impegno fisso per il timore di non poterlo portare avanti, ammise di sentirsi conquistato dalla magia che si era sprigionata. Le premesse, quindi (come si dice in questi casi), c'erano; si trattava ora di completare il line-up, cio� di trovare il quinto elemento (ma non era il titolo di un film?...).

Il quinto elemento
'idea iniziale era di inserire nella band un secondo chitarrista e, conseguentemente, di orientare il repertorio prevalentemente verso il Rock and Roll, senonch� il prescelto (anch'egli amico di vecchia data di Doriano) rifil�, per ben tre session consecutive, la classica "s�la" (dicesi anche "buca"). Cercare un altra persona, magari sconosciuta? era un problema... diciamo che fu allora che venne in mente l'idea di inserire nella band un tastierista, anzich� un chitarrista; a ben pensarci, ci� avrebbe impedito di costruire un repertorio Rock and Roll, almeno nel senso "purista" del termine, per� avrebbe aperto e ampliato molto le sonorit� del gruppo, permettendogli di spaziare dal Rock sinfonico dei Pink Floyd o dei Queen, al Rock classicheggiante dei Dire Straits o di Bruce Springsteen, al Rock Blues di Eric Clapton o di Gary Moore fino al Rhythm'n'Blues di Joe Cocker e dei Blues Brothers, e magari anche di effettuare con successo qualche incursione nel Soul di Aretha Franklin, di Gloria Gaynor, di Diana Ross... ma qualcuno ha detto che ci serviva un chitarrista? TROVATE UN TASTIERISTA! Doriano si ricord� allora di Osvaldo, che aveva conosciuto durante il servizio militare, e col quale aveva fatto qualche session appunto durante quel periodo. L'unico difetto di Osvaldo era la timidezza ("Che ne dici di incontrarci per suonare insieme? Stiamo mettendo su una band " ... "Ma pensi che io sia all'altezza?"... se esistesse una versione musicale del Viagra, capace di infondere fiducia e potenza nelle proprie capacit�, per altro indiscutibilmente presenti, credo che avremmo fatto una colletta in quattro...!) Comunque, la band ora era al completo, e cominci� subito a darsi un gran da fare per costruire un repertorio destinato principalmente ad esibizioni live nei locali.

Ma come ci chiameremo?
i l� a qualche session, man mano che il repertorio cresceva, ci si accorse che mancava una cosa fondamentale: decidere un nome per la band! A tale scopo, si decise di andare a mangiare una pizza tutti insieme, anche perch� il problema non era cos� facile da risolvere come poteva sembrare... Le proposte erano tante, ma ancora niente di convincente... mettere insieme le iniziali dei nomi dei componenti? veniva fuori qualcosa come NOMAD (tipo "I NOMADI"? Ma siamo matti?), o DAMON (che poteva suggerire l'immagine di una band un po' metal...). Per fortuna, prima che la riunione cos� seriamente organizzata degenerasse a causa delle barzellette inenarrabili di Doriano e a causa della grande simpatia per il vino dimostrata da Nicola (la band scopr� quella sera di avere un bassista "diesel"), Alessandra ebbe una felice intuizione: se la band aveva come obiettivo quello di suonare nei locali e se voleva trasmettere attraverso il proprio nome un'idea frizzante di freschezza e simpatia, forse poteva essere adatto qualcosa tipo Whisky & Soda oppure, forse un po' meno inflazionato, Gin & Tonic. La proposta fu accolta con entusiasmo, (anche perch� non ne venne fuori una migliore...) e quindi la band prese ufficialmente quella denominazione. Inoltre, il batterista Marcello fece anche una simpatica proposta: perch� non assegnarci anche un soprannome? L'idea sembr� buona, e cos� si pens� a qualcosa per ognuno di noi che fosse quanto pi� possibile aderente al carattere della persona. Marcello si scelse il soprannome Pearl Man, dato che aveva acquistato una batteria Pearl (d'altra parte, notammo che la pronuncia di Pearl Man evocava un aggettivo in uso nel dialetto milanese... (Pirl, no?) una coincidenza? mah...). Il bassista Nicola, maestro di Judo, fu "d'ufficio" soprannominato Sensei, mentre la cantante Alessandra, dato che era la bimba del gruppo, divenne Baby. Per quanto riguarda il chitarrista Doriano, Marcello aveva proposto Stratomaster (dato il suo amore per la sua Stratocaster) ma si trattava di un soprannome che gli stava talmente "largo" che quasi ci cadeva dentro: basti pensare a quanti e quali illustri chitarristi avevano nella storia imbracciato una Stratocaster per rendersi conto che... era meglio cercare un altro soprannome! (Forse Stratocazzer andava meglio!) Ma Doriano si scelse Blue Steel, forse un tantino altisonante, ma pensato per essere dedicato al Blues con un pizzico di aggressivit�, eredit� di un passato decisamente "rockettaro". E il tastierista Osvaldo? Un giorno si present� in sala prove con una bellissima tastiera appena acquistata, una fiammante Korg Trinity, orgoglioso di averla inserita nel proprio arsenale musicale. Al termine delle prove, chiese al proprietario della sala, Andrea, cosa pensasse del nuovo acquisto, e Andrea rispose con disincanto qualcosa tipo "Beh, non male quella Trilogy". Trilogy? Il nome della mia nuova Trinity � stato in tal modo confuso, modificato e vagamente vilipeso? Ma questa � quasi lesa Maest�! Ma ormai il gioco era fatto e il nostro Osvaldo si era conquistato sul campo il soprannome di Trilogy.

Il battesimo del fuoco
questo punto, mancava solo un locale dove effettuare la serata d'esordio. Osvaldo risolse il problema, giacch� un suo collega di lavoro gestiva il Molo 113, un piccolo locale dalle parti di Villa Torlonia cos� detto perch� l'interno era arredato in modo da farlo somigliare ad un sommergibile, e quindi fu facile fissare una data per la prima serata. Fu cos� che la sera del 15 aprile 1997, i Gin & Tonic tennero il loro primo concerto al Molo 113, davanti ad un pubblico straripante (non ne occorreva tantissimo per riempire il locale) ed entusiasta (in effetti era presente un'alta percentuale di colleghi d'ufficio di Osvaldo). Durante il mitico esordio, la band scopr� la vena cabarettistica del proprio tastierista Osvaldo il quale, dopo una falsa partenza nell'esecuzione di un brano di Ray Charles, decise di fermarsi, di inforcare un paio di occhiali da sole e di ricominciare da capo: standing ovation!! Fu vera gloria? Non � dato saperlo; quello che � certo � che comunque le persone presenti non risparmiarono applausi, urla, gemiti, sospiri e persino danze sfrenate sui tavoli! Il gestore del locale, dal canto suo, decise di offrire ai Gin & Tonic, per festeggiare la piena riuscita della loro prima serata, appunto un bicchiere di Gin & Tonic ciascuno, e fu allora che Doriano (da sempre completamente astemio) pens� che avrebbe preferito, magari solo per quella sera, che il gruppo si fosse chiamato "Pizza Margherita" o "Lasagne al forno" o qualcosa del genere... ad ogni modo il tanto temuto battesimo del fuoco era avvenuto!

I concerti successivi
questo punto verrebbe spontaneo dire "il resto � storia", anche se le cose non stanno esattamente cos�. Il 27 giugno successivo i Gin & Tonic si esibirono nuovamente al Molo 113. Il concerto non ebbe lo stesso successo del precedente, forse anche a causa di una forte laringite che aveva colpito la cantante Alessandra, la quale comunque sostenne pi� che egregiamente il ruolo (salvo restare senza voce per l'intero mese successivo, con non poca soddisfazione del marito... ahhhh, un po' di relax...) Segu� l'inevitabile pausa estiva, dove inevitabile significa che le ferie di tutti i componenti sembravano essere state combinate apposta per non incontrarsi fino a met� settembre! Amen. La band si riun� per ricominciare l'attivit� a fine estate, con l'intento di essere pronta e operativa prima della riapertura dei locali. Ci fu, ad onor del vero, un'esibizione passata quasi in sordina presso il Centro Sportivo Judo Preneste (palestra dove insegnava Nicola), stranamente molto ben riuscita nonostante lo scoraggiante andamento delle prove immediatamente precedenti e le pessime condizioni di sonorit� della sala luogo dell'esibizione. D'altra parte, non si pu� chiedere a chi costruisce una palestra di prevedere pareti fonoassorbenti perch� ci possano suonare anche dei gruppi! Fu in quel frangente che la band scopr� che il proprio tastierista Osvaldo era anche, all'occorrenza, un ottimo fonico, certamente migliore di alcuni sedicenti mixeristi coi quali i Gin & Tonic avrebbero presto avuto a che fare. Il problema era che di Osvaldo ce n'era solo uno, quindi o tastierista, o fonico... ma non divaghiamo.

Un salto di qualit�
opo il Judo Preneste, che ebbe l'effetto di una doccia fredda ("Caspita! Ma allora non siamo cos� arrugginiti!!"), i Gin & Tonic si sentirono improvvisamente pronti ad effettuare il grande salto di qualit�: il primo concerto in un locale conosciuto. Non pi� un localino magari carino, ma piccolo e soprattutto poco significativo dal punto di vista del curriculum della band ("Stasera suoniamo al Molo 113!" ... "Ah s�? E perch� non vi esibite in un locale come tutti gli altri gruppi?"). C'era,piuttosto, il desiderio di dire "Abbiamo suonato l�". Anche in questo caso, la fortuna ci venne in aiuto. In effetti, per le prime esibizioni della band al Molo 113 si era reso necessario affittare alcune apparecchiature non in possesso della band stessa, vedi ad es. i monitor o addirittura l'intera batteria in attesa che il batterista provvedesse a dotarsene. Si era reso necessario contattare un Service e, sempre tramite conoscenze (di Alessandra) si contatt� Nico, un boss sornione dal sorriso accattivante, il quale, si venne a scoprire poi, era anche gestore del Caruso Caff� Concerto, noto locale di Testaccio.

La registrazione di un demo
aturalmente, per poter pensare di proporsi al Caruso, occorreva preparare un demo su nastro, e fu cos� che i Gin & Tonic affrontarono per la prima volta le delizie della registrazione in sala. Mentre Andrea, il proprietario della sala prove, metteva a punto i vari suoni, i componenti della band, indossate le cuffie, monitoravano i livelli dei rispettivi strumenti. A dire il vero occorse una buona mezz'ora per regolare il livello del segnale del basso in cuffia ("Mi senti Nicola?" "No, non sento niente" "Adesso mi senti? Il volume � al massimo!" "Non potresti alzare un altro po'?" "Sei sordo!" "Come hai detto?"), ma alla fine, tutto era pronto. Naturalmente, l'idea era quella di registrare live, perch� l'obiettivo era di ottenere velocemente qualcosa di pronto e, possibilmente, ascoltabile; d'altra parte, � pur vero che registrare live significa che il minimo errore da parte di uno dei componenti fa gettare via tutto il brano fin l� registrato e costringe a ripetere tutto da capo. Di questo era ben conscio il batterista Marcello il quale fece ripetere la registrazione di I Will Survive di Gloria Gaynor per almeno cinque volte di seguito, in modo che la voce di Alessandra diventasse roca al punto da conseguire, finalmente, una giusta dose di sonorit� blues. Comunque, da quella sessione usc� un demo appena decoroso, e la band contatt� nuovamente Nico. "Siete pronti per suonare al Caruso?" . Non ci si aspettava una simile domanda ma, superato l'imbarazzo di sentirsi fare tale proposta, i Gin & Tonic decisero di osare e, raggranellata una manciata di fedelissimi pronti ad applaudire comunque ("Bravi! Bravissimi!! Biiis!!!" " Guarda che non hanno ancora incominciato!"), il 21 dicembre 1997 salirono trepidanti sul palco della sala concerto del Caruso.

Live at Caruso!
tavolta fu vera gloria davvero, nel senso che, grazie anche alla collaborazione di Silvio, ottimo fonico del locale, il concerto and� veramente bene. Dopo l'ultimo applauso il boss in persona ci convoc� nel suo ufficio e, visto che la prima era venuta cos� bene, ci propose la seconda... e qui le prime nubi cominciarono a velare il sole che fino a quel momento sembrava aver brillato nel cielo dei Gin & Tonic. La proposta di Nico, infatti, fu accolta con grande soddisfazione dalla band, che sentiva di aver superato un esame importante e di aver fatto un vero salto di qualit�. Fu a questo punto che Nicola si fece avanti dicendo che la musica per lui stava diventando un impegno forse troppo pesante da mantenere, e che quindi la cosa migliore era fissare una data successiva a non prima di due o tre mesi.

Le incertezze del bassista
a soddisfazione per un concerto ben riuscito non pot� quindi purtroppo essere goduta in tutta la sua pienezza. Durante le successive vacanze di Natale, Nicola disse che aveva intenzione di lasciare la band. A questo punto il batterista Marcello mise in campo tutta la diplomazia di cui era capace, cercando di salvare, per quanto possibile, l'integrit� di una formazione musicale cos� ben avviata e, almeno per il momento, ci riusc�. Il concerto successivo si tenne il 15 Febbraio 1998, sempre al Caruso. Stavolta, la mancanza di Silvio al mixer si not�, anche perch� un fastidioso larsen sempre incombente accompagn� l'intera performance. Ciononostante, la band complet� il suo programma in modo pi� che decoroso, seppure con meno soddisfazione della volta precedente e con un velo di caduta di feeling che aveva incominciato a serpeggiare tra i componenti a causa della minacciata defezione del bassista Nicola.

Al Caruso ed al Max
n successivo concerto, tenuto il 19 Aprile 1998, sempre al Caruso, registr�, stranamente, un grande affiatamento della band, e una grande prova, sia musicale, sia di spettacolo; i Gin & Tonic stavano maturando, e si cominciava a vedere. L'ultimo concerto della stagione si tenne il 10 Maggio successivo al MAX, il locale diretto da Nino Frassica. Una settimana prima del concerto il chitarrista Doriano, stimolato dall'attivit� musicale della band, aveva deciso di acquistare un multieffetto per chitarra nuovo di zecca e dalle infinite e incredibili potenzialit� ("Adesso vi faccio vedere io cosa � possibile fare: altro che quei tre o quattro pedaletti che avevo prima!"). E bravo il nostro chitarrista! Nessuno ti ha mai detto che se vuoi imparare a guidare l'Enterprise senza il capitano Kirk, devi almeno procurartela lontano dalle date dei concerti? Non contento di ci�, Doriano decise anche di cambiare le corde della chitarra il giorno prima dell'esibizione (ah, l'inesperienza...!) con inevitabili problemi di tenuta dell'accordatura; a tutto questo si aggiunsero un impianto e un fonico non all'altezza della situazione (che misero in difficolt� anche gli altri componenti), e quindi l'apporto chitarristico alla serata non fu dei migliori, anche se la presenza scenica della cantante Alessandra non fu minimamente scalfita, contribuendo molto alla riuscita complessiva.

Morto un Papa...
locali incominciavano a chiudere per l'estate. Fine della stagione dei concerti? Proporsi per qualcosa all'aperto? Registrare un nuovo demo? Nicola decise che aveva intenzione di dedicare pi� tempo alla famiglia e confess� anche che il grande entusiasmo iniziale per la musica si era affievolito. I Gin & Tonic, anche se a malincuore, si trovarono quindi nella necessit� di cercare un nuovo bassista, cosa di non immediata soluzione, come pi� sopra accennato, solo che stavolta Alessandra si era imbattuta, proprio in quei giorni, in Mauro, collega di lavoro guarda caso bassista, musicalmente disoccupato e che si stava letteralmente suonando addosso. Quando si dice la fortuna! I Gin & Tonic decisero di requisire Mauro e di gettarlo nella mischia all'istante: si trattava di integrarlo al pi� presto nel repertorio della band, magari cogliendo l'occasione per aggiungere qualcosa di nuovo; e cos� fu, anche perch� Mauro dimostr� una grande versatilit� musicale, frutto evidente di passate esperienze con altri gruppi. Fu appunto per questo motivo che venne insignito quasi istantaneamente del soprannome Juke Box, dato che fin dall'inizio aveva dimostrato di essere in grado di suonare "al volo" praticamente di tutto proprio come un Juke Box, che entra in funzione solo premendo un pulsante. Sacrificata quindi l'estate per fare qualche session di integrazione, a Ottobre i Gin & Tonic (nuova versione riveduta, corretta e con molta pi� voglia di suonare) si sentirono pronti per collaudare la nuova formazione. Dove esibirsi per un primo concerto? Al Caruso, naturalmente!

Gin&Tonic 2.0 in Esercizio
'esibizione, effettuata il 25 Ottobre 1998, non fu assistita da un fonico in gamba (il mitico Silvio era assente) e questo, assieme al batterista Marcello che aveva 50 e mezzo di febbre, caus� qualche problema. Inoltre, il locale fece interrompere bruscamente quasi senza preavviso alla band il programma preparato perch� a mezzanotte in punto doveva partire la discoteca e quindi ci fu tempo solo per un'oretta di musica (il commento del tastierista Osvaldo fu "Questo concerto � stato peggio di un coitus interruptus!") Che dire? The show must go on... in ogni modo, i nuovi Gin & Tonic erano diventati operativi, e si apprestavano a iniziare una stagione di serate quanto pi� intensa possibile.

Una torta con due candeline
opo una pausa di riposo di un paio di settimane, i Gin & Tonic tornarono in sala e produssero senza grosso sforzo un nuovo demo; un discreto lavoro, soprattutto perch�, in ci� che di buono e di meno buono fu registrato, venne fuori un ritratto sufficientemente aderente al feeling, al groove e al sound (e chi pi� ne ha, pi� ne metta...) della band. Quindi, nuovamente on stage, anche perch� si avvicinava la fatidica data del 21 dicembre, ossia il secondo compleanno della band. Quale modo migliore per festeggiare se non quello di fare un concerto? Poich� il 21 dicembre cadeva di luned� (giornata un po' "moscia" per una serata), venne fissata col Caruso Caff� Concerto la data di domenica 20 (in effetti bastava suonare fino a mezzanotte per poter raggiungere la data del 21 e scambiarsi gli auguri...). E cos� fu; stavolta, consci del fatto che la discoteca sarebbe dovuta partire a mezzanotte, la band organizz� un concerto senza intervallo. Una tirata unica di un'ora venti circa, con un pubblico meno numeroso della volta precedente ma molto pi� caldo e partecipe che non risparmi� applausi e che si mise circa a met� concerto persino a ballare. Questo fatto, unito alla presenza di Sergio, un fonico decisamente migliore di quello presente durante la serata del 25 ottobre, consent� alla band di divertirsi e di far divertire, e questo fu un grosso vantaggio sia dal punto di vista dell'esecuzione musicale, sia dal punto di vista della qualit� dello spettacolo.

Buon Compleanno, Gin & Tonic!

E la storia continua...